S.Brigida

S.Brigida

una presentazione

Nata attorno al 1302, morta nel 1373, fu madre di famiglia, ma anche mistica desiderosa di abbandono totale al Mistero. Nella sua contemplazione è centrale il mistero della Passione e Croce di Cristo.A lei si devono delle preghiere, rivelatele da Gesù stesso, di indulgenza al Padre in nome delle sofferenze dell'Uomo-Dio.

Si può vedere, per una prima introduzione, un articolo apparso di recente su Tracce.

Santa Brigida compatrona d'Europa

un'omelia di Giovanni Paolo II

Proponiamo alcuni passaggi dell'omelia di Giovanni Paolo II durante la celebrazione ecumenica in memoria di santa Brigida compatrona d'Europa. 14 novembre 1999

"Cristo fa nuove tutte le cose. Santa Brigida, illustre figlia della terra di Svezia, credette molto e con profondo amore in Cristo. Abbellì con il suo canto di fede e con le sue buone opere la Chiesa, nella quale riconosceva la comunità dei credenti, abitata dallo Spirito di Dio. Oggi ricordiamo questa singolare figura di Santa e sono particolarmente lieto che in questa celebrazione siano accanto a me i (...) rappresentanti delle Chiese luterane di Svezia e di Finlandia, assieme ai miei venerati fratelli nell'Episcopato di Stoccolma e di Copenaghen. Li saluto tutti e ciascuno con grande affetto. Con deferenza saluto poi il re e le regina di Svezia, che hanno voluto onorare questa celebrazione con la loro presenza. (...) Siamo riuniti ancora una volta per rinnovare davanti al Signore l'impegno per l'unità della fede e della Chiesa che santa Brigida fece proprio con convinzione in tempi difficili.

La passione dell'unità dei cristiani è stata il nutrimento della sua intera esistenza. E questo impegno, grazie alla sua testimonianza e a quella di Madre Elisabetta Hesselblad, è giunto fino a noi, attraverso la corrente misteriosa della Grazia che valica i confini del tempo e dello spazio. L'odierna celebrazione ci spinge a meditare sul messaggio di santa Brigida, che ho voluto recentemente proclamare compatrona d'Europa, insieme a santa Caterina da Siena e santa Teresa Benedetta della Croce. Il suo amore attivo per la Chiesa di Cristo e la testimonianza che ha reso alla Croce costituiscono un emblema e un'aspirazione per tutti noi, che ci apprestiamo a varcare le soglie del nuovo millennio".


Il motu proprio di Giovanni Paolo II per le quattro Patrone d'Europa

Dalla lettera apostolica, Spes aedificandi, con cui Giovanni Paolo II ha proclamato Santa Brigida di Svezia, Santa Caterina da Siena e Santa Teresa Benedetta della Croce "Compatrone d'Europa".

4. La prima di queste tre grandi figure, Brigida, nacque da famiglia aristocratica nel 1303 a Finsta, nella regione svedese di Uppland. Ella è conosciuta soprattutto come mistica e fondatrice dell'Ordine del SS. Salvatore. Non bisogna tuttavia dimenticare che la prima parte della sua vita fu quella di una laica felicemente sposata con un pio cristiano dal quale ebbe otto figli. Indicandola come compatrona d'Europa, intendo far sì che la sentano vicina non soltanto coloro che hanno ricevuto la vocazione ad una vita di speciale consacrazione, ma anche coloro che sono chiamati alle ordinarie occupazioni della vita laicale nel mondo e soprattutto all'alta ed impegnativa vocazione di formare una famiglia cristiana.
Senza lasciarsi fuorviare dalle condizioni di benessere del suo ceto sociale, ella visse col marito Ulf un'esperienza di coppia in cui l'amore sponsale si coniugò con la preghiera intensa, con lo studio della Sacra Scrittura, con la mortificazione, con la carità. Insieme fondarono un piccolo ospedale, dove assistevano frequentemente i malati. Brigida poi era solita servire personalmente i poveri. Al tempo stesso, fu apprezzata per le sue doti pedagogiche, che ebbe modo di esprimere nel periodo in cui fu richiesto il suo servizio alla corte di Stoccolma. Da questa esperienza matureranno i consigli che in diverse occasioni darà a principi e sovrani per la retta gestione dei loro compiti. Ma i primi a trarne vantaggio furono ovviamente i figli, e non a caso una delle figlie, Caterina, è venerata come Santa.
Ma questo periodo della sua vita familiare era solo una prima tappa. Il pellegrinaggio che fece col marito Ulf a Santiago di Compostela, nel 1341, chiuse simbolicamente questa fase, preparando Brigida alla nuova vita che iniziò qualche anno dopo quando, con la morte dello sposo, avvertì la voce di Cristo che le affidava una nuova missione, guidandola passo passo con una serie di grazie mistiche straordinarie.

5. Lasciata la Svezia nel 1349, Brigida si stabilì a Roma, sede del Successore di Pietro. Il trasferimento in Italia costituì una tappa decisiva per l'allargamento non solo geografico e culturale, ma soprattutto spirituale, della mente e del cuore di Brigida. Molti luoghi dell'Italia la videro ancora pellegrina, desiderosa di venerare le reliquie dei santi. Fu così a Milano, Pavia, Assisi, Ortona, Bari, Benevento, Pozzuoli, Napoli, Salerno, Amalfi, al Santuario di san Michele Arcangelo sul Monte Gargano. L'ultimo pellegrinaggio, compiuto fra il 1371 e il 1372, la portò a varcare il Mediterraneo, in direzione della Terra Santa, permettendole di abbracciare spiritualmente oltre i tanti luoghi sacri dell'Europa cattolica, le sorgenti stesse del cristianesimo nei luoghi santificati dalla vita e dalla morte del Redentore.

In realtà, più ancora che attraverso questo devoto pellegrinare, fu con il senso profondo del mistero di Cristo e della Chiesa che Brigida si rese partecipe della costruzione della comunità ecclesiale, in un momento notevolmente critico della sua storia. L'intima unione con Cristo fu infatti accompagnata da speciali carismi di rivelazione, che la resero un punto di riferimento per molte persone della Chiesa del suo tempo. In Brigida si avverte la forza della profezia. Talvolta i suoi toni sembrano un'eco di quelli degli antichi grandi profeti. Ella parla con sicurezza a principi e pontefici, svelando i disegni di Dio sugli avvenimenti storici. Non risparmia ammonizioni severe anche in tema di riforma morale del popolo cristiano e dello stesso clero (cfr. Revelationes, IV, 49; cfr anche IV, 5). Alcuni aspetti della straordinaria produzione mistica suscitarono nel tempo comprensibili interrogativi, rispetto ai quali il discernimento ecclesiale si operò rinviando all'unica rivelazione pubblica, che ha in Cristo la sua pienezza e nella Sacra Scrittura la sua espressione normativa. Anche le esperienze dei grandi santi non sono infatti esenti dai quei limiti che sempre accompagnano l'umana recezione della voce di Dio.

Non v'è dubbio, tuttavia, che riconoscendo la santità di Brigida, la Chiesa, pur senza pronunciarsi sulle singole rivelazioni, ha accolto l'autenticità complessiva della sua esperienza interiore. Ella si presenta come una testimone significativa dello spazio che può avere nella Chiesa il carisma vissuto in piena docilità allo Spirito di Dio e nella piena conformità alle esigenze della comunione ecclesiale. In particolare, poi, essendosi le terre scandinave, patria di Brigida, distaccate dalla piena comunione con la sede di Roma nel corso delle tristi vicende del secolo XVI, la figura della Santa svedese resta un prezioso «legame» ecumenico, rafforzato anche dall'impegno in tal senso svolto dal suo Ordine.