il purgatorio in Dante

l'anima dopo la morte

il problema

Che cosa accade dell'uomo, dopo la sua morte, dopo che il corpo ha cessato di vivere?

Già la ragione filosofica, a partire da Socrate e da Platone, ha sostenuto che l'anima continua a vivere. Ma il Cristianesimo ci permette di focalizzare meglio la questione:

approfondendo la condizione dell'anima “separata”

S.Tommaso d'Aquino

Quelle sopra ricordate sono tesi insegnate dal Magistero e largamente condivise da Santi e teologi. Diciamo qualcosa di più sul tipo di conoscenza dell'anima “separata”, seguendo l'insegnamento di Tommaso d'Aquino (Summa Theologiae, I pars, q.89):

Adrienne von Speyr

Interessante anche quanto dice la mistica tedesca del '900, seguita da von Balthasar. Ci riferiamo al testo Mistica oggettiva, Jaca Book 1975, p. 145/7. Secondo la von Speyr l'anima purgante all'inizio è come chiusa in sè stessa, vede solo sè stessa e pensa di dover rimediare al peccato, di cui non coglie tutta la vera gravità, con la propria giustizia; il tempo del purgatorio serve a sciogliere l'anima da questa falsa prospettiva, che essa eredita da quanto in lei consolidatosi nella sua vita terrena, così da accettare progressivamente di essere aiutata. Sempre di più l'anima di de-centra da sè stessa e si pone nella prospettiva di Dio, in Cristo, riconoscendo di essere di Lui bisognosa, da Lui amata e accogliendo la Sua risanatrice misericordia.

Nel momento in cui vede che la carità del Signore è (...) donazione infinita ai fratelli, egli è redento

Può quindi passare dal Purgatorio in Paradiso.

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