Giotto, S.Francesco davanti al papa

Carismi e dintorni

La non addomesticabile libertà dello Spirito Santo

introduzione

«La gloria Colui che tutto move
per l'universo penetra, e risplende;
in una parte più e meno altrove»
Dante, Paradiso, I, 1

Il cristianesimo è un avvenimento soprannaturale, in quanto è l'Infinito, il Mistero infinitamente perfetto, che si rende carnalmente presente in una realtà umana, in particolare in Cristo, Verbo di Dio fattosi Uomo. Il Cristianesimo, che è il “prolungamento” di Cristo nella storia, è quindi suscitato e permeato dalla forza soprannaturale dello Spirito Santo, e non è l'esito di uno sforzo umano (“sforziamoci di essere coerenti coi valori cristiani”), ma è adesione all'Iniziativa di un Altro, alla Sua Forza onnipotente.

E il metodo con cui il Mistero si è reso e si rende presente agli esseri umani non è quello di diffondersi a pioggia, in modo uniforme e omogeneo, a tutti, ovunque e sempre allo stesso modo, ma è il metodo della elezione. Si comunica anzitutto in una ben precisa e ritagliata porzione di spazio e di tempo («in una parte più e meno altrove», diceva Dante nel passo citato in esergo), perché da lì poi tutti Lo possano conoscere.

Questo metodo caratterizza il Suo modo di manifestarsi già nell'Antico Testamento: il Mistero non si comunica allo stesso modo a tutti gli uomini, a tutti i popoli, ma sceglie (elezione) un ben preciso popolo, il popolo eletto, a cui si rivela in modo speciale, particolare.

E poi, nel momento supremo della Rivelazione di Sé, il Mistero diventa un Uomo, un ben preciso Uomo, nato in Palestina dalla Vergine Maria. Gesù Cristo, Figlio di Dio, Dio da Dio, è vissuto, nella Sua esistenza terrena, in quanto uomo, in un ben circoscritto perimetro spazio-temporale («in una parte più e meno altrove»). Oltretutto nemmeno in quello che era il centro politico del mondo di allora, ossia Roma, ma alla periferia dell'Impero, derivando, per parte materna, dalla lunga storia del popolo eletto. Questo significa che uno poteva incontrare il Dio fattosi carne se passava da una certa strada della Palestina a una certa ora, e non se passava da un'altra strada o a un'altra ora.

E la Chiesa, che è il prolungamento di Cristo nel tempo successivo alla Sua Ascensione, è fatta da alcuni esseri umani, raggiunti dall'Annuncio piuttosto che da altri. È sempre il metodo dell'elezione: il Mistero non si rivela a pioggia, uniformemente, ma «in una parte più e meno altrove», non per merito di coloro che sono stati più direttamente coinvolti nell'Avvenimento, ma affinché lo partecipino, lo comunichino a tutti (“gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”).

Certo, il Mistero è in qualche modo manifestato a tutti in virtù della creazione, e tutti lo possono riconoscere, come ricorda San Paolo nel primo capitolo della lettera ai Romani, e come il Magistero ha sempre sostenuto, approvando lo sforzo dei filosofi cristiani di dimostrare razionalmente l'esistenza di Dio (cosa addirittura sancita in modo solenne con Concilio Vaticano I). Ma si tratta di una manifestazione di Sé generica, molto più imperfetta di quella fatta in Cristo.

E poi anche vero che lo Spirito Santo agisce in qualche modo in tutti gli esseri umani, anche non cristiani, che si aprono alla Sua misteriosa azione. Come ricordava (così lo cita Tommaso d'Aquino, Summa Theologiae, I-II, q. 109, a. 1)S.Ambrogio «omne verum, a quocumque dicatur, a Spiritu Sancto est».

Tuttavia si tratta di situazioni in qualche modo provvisorie: la piena manifestazione del Mistero rimane la Chiesa visibile. Altrimenti non avrebbe senso la missione, che invece il Fondatore ha espressamente indicato come compito dei cristiani:

«Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. [16] Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.» (Mc 16, 15-16)

«A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. [19] Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, [20] insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». (Mt, 28, 18-20)

«Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». [22] Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. [23] A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati» (Gv, 20, 21-23).

Quindi il Mistero si rivela genericamente a tutti, sempre e ovunque, ma specificamente ad alcuni, in certi momenti e in certi luoghi. Insomma esistono delle intensificazioni, per così dire, della comunicazione di Sé che il Mistero fa.

E la Chiesa, dopo la Ascensione di Cristo, è il luogo dove di focalizza questa più “intensa” e specifica autocomunicazione del Mistero, in Cristo, mediante l'azione dello Spirito Santo.

Intensificazioni carismatiche

È poi storicamente accaduto che non soltanto la Chiesa fosse una intensificazione della autocomunicazione di Cristo all'umanità, ma che anche all'interno della Chiesa esistessero delle porzioni di Chiesa in cui più intensamente si manifestava (e si manifesta) Cristo, il Mistero fattosi Uomo.

Si tratta appunto dei fenomeni carismatici. Qui è utile la teorizzazione della differenza tra grazia gratum faciens e grazia gratis data, tracciata da Tommaso d'Aquino:

Su questi ultimi occorre un approfondimento, poiché dato la loro (relativamente) recente comparsa, la loro natura carismatica non è tutt'oggi pacificamente e universalmente acclarata. Si può vedere questa pagina, sui movimenti ecclesiali.